LA STORIA

La Comunità Terapeutica “Casa di Lodesana” nasce nel 1983 come espressione della comunità cristiana della parrocchia S. Maria in Fidenza, “sollecita a riconciliarsi con tutti” e dell’Associazione “Gruppo Amici”. Sorge su un podere inizialmente messo gratuitamente a disposizione dalla Diocesi ed ora di proprietà della ONLUS. Collabora con l’AUSL, il Distretto ed il Comune di Fidenza e con tutte quelle realtà che hanno a cuore il bene dell’uomo. Collabora attivamente con la Cooperativa “Cigno Verde” che promuove il “Progetto Cristina” finalizzato al reinserimento lavorativo nel medesimo stabile. E’ impegnata nel promuovere sul territorio una cultura della solidarietà e dell’accoglienza. La Casa di Lodesana è quindi un luogo in cui può convergere la sollecitudine e l’attenzione di un’intera Comunità territoriale così come le persone che vi abitano devono abituarsi a sentirsi parte di una famiglia grande.

E’ stata aperta nel 1983 e guidata per cinque anni da una giovane coppia, Cristina e Vincenzo, con il proposito di potersi adoperare come famiglia cristiana aperta ai bisogni. Vi sono passati numerosi ospiti alla ricerca di una vita diversa; molti l’hanno trovata e tutti ne ricordano il calore. La morte improvvisa di Cristina (25/6/88) ne ha mutato la fisionomia: per un breve periodo la Casa ha svolto accoglienza solo diurna; è nata una Cooperativa di solidarietà sociale, tesa a favorire il reinserimento lavorativo di giovani che hanno terminato positivamente il loro cammino terapeutico. La Cooperativa ha preso il nome di Cristina e in questi anni ha sviluppato le proprie attività avvalendosi anche di nuovi spazi. Dal 5 marzo 1990, la Casa riprende ad ospitare 24 ore su 24. Non c’è più una coppia a guidarla, ma un gruppo di quegli stessi amici che prima sostenevano la coppia e che ora vogliono continuarne l’intuizione e l’apertura. Lo spirito che l’ha governata nei primi 5 anni è espresso nel 1° Regolamento interno della Casa (gennaio 1985). Questo nuovo Regolamento prende atto dei cambiamenti avvenuti e, insieme, tenta di portare avanti nella nostra società e nella Chiesa uno spirito di rinnovata accoglienza in cui ogni persona possa sentirsi amata e con la possibilità di ricominciare.. In particolare, dal 1995, la Casa svolge programmi terapeutici in proprio con la collaborazione dei SerT d’appartenenza degli ospiti. E’ iscritta all’Albo Regionale delle Comunità Terapeutiche con decreto n° 3874 del 1999 come Comunità Terapeutico-Riabilitativa. E’ accreditata dal 28 maggio 2008. Il 30 Maggio 2003 la Casa perde uno dei suoi Fondatori, Don Enrico Tincati, dopo una lunga ed estenuante malattia. Chi ha avuto il dono di condividere con Don Enrico questa esperienza non intende rinunciarvi, ma continuerà a lavorare e a far crescere la Casa stessa. Achi vive o ruota in contatto con la Casa di Lodesana, giova conoscere la trama di relazioni che vi si intessono o vi si potranno intessere. Dal 2003 sino ad oggi la struttura e le persone in essa coinvolte si sono rinnovati costantemente e sono cresciuti sino ad approdare alla costituzione di una organizzazione non lucrativa impegnata nel sociale “Gruppo Amici Onlus”.

Negli ultimi anni l’Associazione ha vissuto un continuo ampliamento sia dal punto di vista del numero delle strutture, sia degli operatori ingaggiati. Le principali azioni da noi intraprese sono state relative al consolidamento di una vera e propria ridefinizione del paradigma della nostra Associazione, già avviato negli anni precedenti, in un’ottica di stepped care, di orientamento al recovery (come indicato dagli obiettivi del Programma Regionale Dipendenze Patologiche 2017-19) e con un significativo radicamento territoriale al fine di favorire una prospettiva di welfare comunitario (come indicato dal Piano sociale e sanitario regionale 2017-19). Tale importante evoluzione organizzativa e di rinnovamento del modello terapeutico è stata il frutto di un nostro articolato lavoro di analisi di contesto e della letteratura sviluppato in stretto dialogo con la nostra committenza ed in particolare i SerDp della provincia di Parma. Tale percorso ha portato alla definizione della Comunità Terapeutica come momento ad alta intensità terapeutica di un sistema reticolare, multicentrico e complesso che prevede anche un’offerta di prestazioni e servizi socio-sanitarie a media e bassa intensità così come previsto dall’ “Accordo generale tra la Regione Emilia Romagna ed il Coordinamento degli Enti Ausiliari (CEA) in materia di prestazioni erogate a favore delle persone con dipendenze patologiche 2018″ e dall’ “Accordo locale e contrattuale relativo a prestazioni da erogare in favore di persone dipendenti da sostanze di abuso assistite dall’Azienda USL di Parma 2017-19”. L’attuale configurazione organizzativa è anche il frutto della progressiva definizione della scelta di un modello trattamentale evidence based (Dialectical Behavior Therapy DBT), con particolare riferimento con quanto indicato anche dalle “Linee di indirizzo regionali per il trattamento dei Disturbi Gravi della Personalità”, e della sua implementazione nella Comunità Terapeutica.