Nonostante il gioco d’azzardo sia vietato per legge ai minori, seduce anche i più giovani che confidano in guadagni facili e, soprattutto, rapidi. Ad esempio secondo studio realizzato nel 2016 dall’Osservatorio Young Millennials Monitor di Nomisma, su un campione di 11mila giovani tra gli 11 e 19 anni, un minore su due è tentato dalle scommesse, ma solo il 17% ne avverte effettivamente la componente di rischio o dipendenza.
Molti giovani (il 21%) iniziano a giocare per curiosità o per caso (20%); altri per semplice divertimento (18%), per il fatto che amici e familiari giochino (11%), o per la speranza di vincere una somma di denaro (11%). Dopo aver sfidato la sorte almeno una volta i giovani tendono a pensare che il gioco d’azzardo sia soprattutto una perdita di denaro (lo pensa il 32% degli studenti).
Nella classifica dei giochi più popolari tra i giovani, ai primi due posti si piazzano il Gratta & Vinci (provato dal 35% degli studenti) e le scommesse sportive in agenzia (23%), mentre al terzo posto subentrano le scommesse sportive online (13%), seguite dai concorsi a pronostico a base sportiva come Totocalcio, Totip, Totogol (12%).
Lo studio traccia anche un profilo del giocatore con età tra i 14 ed i 19 anni di età: a puntare sono prevalentemente i maschi (59% rispetto al 38% delle ragazze); in particolare, quelli che frequentano gli istituti tecnici e professionali (58% e 52%) rispetto ai colleghi dei licei (42%). Non solo. Ad incidere è anche il contesto familiare da cui si proviene: nelle famiglie nelle famiglie in cui vi è un’abitudine al gioco la percentuale dei giovani scommettitori sale al 64% contro il 9% delle famiglie non giocatrici.
Le note positive dell’ultima ricerca CNR sono quelle riferite alla diminuzione, rispetto al passato, degli adolescenti giocatori, quelli a rischio e quelli problematici. Secondo il CNR le diminuzioni sono legate all’aumento di azioni di prevenzione (link a ‘prevenzione nelle scuole’) attivate dagli Istituti scolastici superiori, passati dal 4% del 2009 al 27% del 2016.
Come mai i giovani iniziano a giocare?
- La presenza diffusa di possibilità di gioco e la facile accessibilità;
- È un’attività socialmente accettata;
- Spesso il gioco viene percepito come innocuo, forse anche a causa della sua grande pubblicizzazione;
- L’eccitazione;
- Il divertimento;
- la trasgressione;
- Modo per “fuggire” da situazioni di stress;
- La pressione dei pari.
